BeneventoCalcio.IT & IL BENEVENTO - Scriveremo la storia

Votes taken by TheNickwiz

  1. .
    Luca pur tu, ecchecazz...
    Ma è così difficile essere lasciato in pace dopo che me ne ha scritto di ogni?

    Il perdono andate a chiederlo al prete quando vi confessato, se ve ne tiene.
    Il mio tutto è tranne che un atteggiamento religioso.

    Poi leggono, non ci capiscono una mazza e si offendono se non finisce a tarallucci e vino.
    Scrivo qua sopra per condividere il mio tifo per la Strega.
    I miei interventi si sono diradati dopo il post iscrizione.
    E mi concentro solo sulla MIA squadra.
    Rispettami e ti rispetto.
    Vieni a cagarmi il caxxo su come tifo e ti mando affanq.lo.
    Da fuori, con addosso un'altra maglia.
    È più comprensibile così?
  2. .
    Alla fine i Percassi hanno fatto entrare nel capitale dell'Atalanta con il 55% Bain Capital, potenza finanziaria statunitense e con raggio d'azione planetario, proprietaria pure dei Boston Celtics.
    Bain in Italia è stata tra i fondatori di Cerved, leader nel rating e nelle informazioni finanziarie aziendali oltre che nel recupero crediti, ed aveva partecipato allo sviluppo di Nexi, società leader in Italia e in mezza Europa nella gestione dei pagamenti digitali. Sui Pos di tanti negozi e supermercati ci sono le loro etichette.

    Con il 45% la famiglia Percassi esprime ancora il Presidente e l'amministratore delegato, affiancato da un americano.
    Per come è stata gestita e per come è cresciuta sarebbe la squadra che per me meriterebbe di vincere lo scudetto, perché lancia sempre tanti giovani, perché è in utile, perché ha bilanci sani a differenza delle stra-indebitate squadre metropolitane.

    La storia di Bain, che aveva avuto tra i fondatori Mitt Romney, avversario di Obama nelle elezioni alla Casa Bianca nel 2012.

    https://it.m.wikipedia.org/wiki/Bain_Capital

    L'articolo sul passaggio della maggioranza azionaria agli americani.

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/02/1...eltics/6500020/
  3. .
    Luca se non abbiamo un gioco decentemente offensivo i palloni mancherebbero sia a lapacoso che a Forte.
    Forse il peruAno è l'unico in grado di andare a combattere sui lanci lunghi di Paleari. Ma questo non è calcio, piuttosto un misto di wrestling, combattuto correndo, e rubapallone.

    IL difetto finora è nel manico.
    È il secondo anno consecutivo che la squadra soffre di deficit cognitivi che la conducono ad addormentarsi in campo.
    Colpa dei due allenatori, forse, ma non mi spiego il perché del nostro giro palla lentissimo.
    Se non acceleri le giocate permetti all'avversario di posizionarsi a presidiare la difesa e a colpirti in contropiede.
    Eppure come tecnica i nostri, presi singolarmente, sono decisamente superiori alla media dei concorrenti.
    Poi, boh.
  4. .
    Salve forum,
    avevo scritto su lapacoso che non fosse "EUFEMISTICAMENTE" un leader del gruppo.
    Anzi, sta(va) un pò sul..lo stomaco a tutti, per quel suo atteggiamento da primadonna.
    Al di là del superiore talento rispetto alla media dei compagni, gli manca la cultura di base, quella che ti consente, se fossi un vero punto di riferimento, di metterti a disposizione di tutti invece di pretendere.
    Discorso da estendere non solo ai compagni calciatori ma cominciando dai giardinieri, magazzinieri, massaggiatori etc etc.
    Purtroppo è il prototipo del calciatore che usa misurarsi la palla sulla base dell'ingaggio percepito.

    LE SUE SCUSE NON SONO SONO SINCERE, semplicemente perchè è stato messo spalle al muro dagli avvocati.
    Ora sarebbe costretto a fare buon viso a cattivo gioco.
    Di sicuro ha destabilizzato l'ambiente.
    Fossi io il Presidente continuerei a tenere il punto, a lasciarlo marcire in tribuno al minimo di stipendio, perchè è nel torto.
    Sul fatto che con lui in campo i risultati sarebbero stati diversi NON esiste controprova, solo supposizioni, auspici del tifoso.
  5. .
    Presente anche oggi.
    Alcune osservazioni:
    Molti tifosi portavano la mascherina abbassata e finanche infilata sull'avambraccio.
    Materiale per la moviola della Questura.
    Tifosi che commentando i vari scempi arbitrali citavano sempre episodi trascorsi del Napoli.
    Tifose che commentavano le azioni in campo in tutta la loro ingenua ed enciclopedica ignoranza calcistica, tipo dopo una falciata su un nostro difensore si rivolgevano al compagno di fianco per chiedere se fosse stato fischiato il fuorigioco....

    Partita
    Protagonista assoluto l'arbitro per la sua indisponenza.
    Parma deludente, hanno pensato soprattutto a non prenderle.
    Il Benevento di Mr Caserta ha suonato il solito spartito.
    Possesso palla fino alla trequarti, poi ritorno indietro del pallone e talvolta contropiedi avversari.
    Il nostro vero regista sarebbe.... Paleari.
    Mi chiedo da inizio campionato quale sia il fine di un palleggio tanto insistito, che ha come esito quello di un lancio lungo nel nulla del nostro portiere al primo pressing subito.
    Mancanza di idee o di schemi?
    Abbiamo crossato, senza che vi fossero giocatori pronti a concludere.
    Abbiamo tirato da fuori area, lontano dalla porta o rimpallati.
    Buffon impegnato seriamente solo a inizio partita.
    Questo Benevento è incapace di arrivare in area avversaria giocando palla a terra.
    In serie A sarebbe improponibile un simile gioco, perché fai troppa fatica già in B.

    Sentimento prevalente è la Delusione.
    Non tanto per i singoli ma per il gioco e l'incapacità di essere realmente pericolosi.

    È stata una di quelle giornate in cui hai perso tempo della tua vita.
    Ma la fede calcistica è come un dogma religioso, la si esercita senza porsi domande, acriticamente per passione. E basta.
  6. .
    Non sentivo parlare di mongolino d'oro dalla III Elementare.
    Io però sono andato oltre.
    Cumparie' un paio di cose.
    La prima più frivola e leggera:
    Con le fette di prosciutto non si fanno gli impacchi sugli occhi.
    Nel modo di dire che vorresti citare si fa riferimento alle fette di prosciutto che foderano le orecchie e quelle di salame sugli occhi.
    Il secondo aspetto che dovrebbe farti stare in guardia, evitando di esporti platealmente invece di camminare rasente i muri, riguarda le insinuazioni che hai fatto sul Presidente Vigorito.
    Lo hai accusato di essere interessato ad incassare i soldi, a lucrare sul Benevento calcio, ho inteso bene?
    Prove?
    Spero che tu sappia che in termini di legge queste si definiscono Calunnie se non vera e propria Diffamazione.
    E sarebbero dei reati, soprattutto la seconda, penalmente perseguibili.
    Visto che la sai lunga rispetto a qualsiasi mongolino, ti invito a chiedere una visura camerale sul bilancio depositato dalla società nel registro imprese della CCIA.
    Quando lo avrai fatto potresti farcene partecipi a noi utenti TIFOSI del forum.
    Potremmo analizzarlo e commentarlo insieme per scoprire sotto quali voci sarebbe avvenuto il furto.
    Ci stai?

    Da tifoso del Benevento ho visto nel corso degli anni che il nostro Presidente ha speso milioni di euro per allestire compagini competitive, che non lo limitino a partecipare ma a raggiungere i risultati prefissati.
    Questo è un Presidente che ci viene INVIDIATO da tutti i tifosi non metropolitani.
    E per la passione infusa pure da loro.
    Io non so che problemi hai per vivere una tua realtà parallela dove a prevalere è il veleno nei suoi confronti.
    Non discuto la passione del singolo, solo la mancanza di onestà intellettuale, a proposito di fette di salumi, a scelta, sugli occhi.
  7. .
    Il Gruppo Arvedi ha acquisito da thyssenkrupp la società Acciai Speciali Terni (AST) e le controllate commerciali in Germania, Italia e Turchia. Il contratto è stato firmato oggi a Essen da Giovanni Arvedi e Mario Arvedi Caldonazzo, presidente e amministratore delegato del Gruppo Arvedi, e da Volkmar Dinstuhl, CEO Multi Tracks, in rappresentanza di thyssenkrupp.

    Nasce un Gruppo da € 7,5 miliardi di fatturato e oltre 6600 dipendenti
    Il Gruppo Arvedi si consolida tra i principali player siderurgici europei
    Il Cavaliere Giovanni Arvedi e il dottor Mario Arvedi Caldonazzo nominati presidente e amministratore delegato di AST
    Il presidente Giovanni Arvedi: “Il nuovo Gruppo è un asset strategico del Paese pronto per la sfida della competitività globale e della sostenibilità ambientale”

    AST è uno dei quattro produttori europei di laminati piani di acciaio inossidabile, con una produzione di circa 1 milione di tonnellate e l’impiego di 2300 dipendenti.
    Il Gruppo Arvedi, controllato dalla omonima famiglia, è attivo nella produzione e nella lavorazione di acciaio al carbonio e inossidabile, con oltre 4,5 milioni di tonnellate di prodotti siderurgici e 4300 dipendenti.
    Grazie a questa acquisizione, si consolida tra i principali players siderurgici europei, raggiungendo EUR 7,5 miliardi di fatturato e contando su 6600 dipendenti in Italia.

    L’operazione rappresenta un rafforzamento del Gruppo in quanto ne completa, in una sinergia industriale, il mix produttivo.

    Il Cavalier Giovanni Arvedi è il Presidente della Cremonese per chi lo ignorasse.
    Iervolino, detto col massimo rispetto, a costoro gli fa una pippa sia in termini di patrimonio che per peso politico.
    Arvedi ha viaggiato di pari passo con il Presidente Vigorito, stessa forza patrimoniale e continui investimenti per risalire almeno in B. Ma ha impiegato più tempo e ancora la A non l'ha conquistata.
    Questo per rivalutare l'opera del nostro Presidente. Anche se ci sono pseudo-tifosi che si meritano Mastella.

    Who is.

    Ritratto sull'Huffington Post

    Arvedi è Cremona e Cremona è Arvedi. Chi è l'imprenditore che ha preso l'acciaieria di Terni

    https://www.huffingtonpost.it/entry/arvedi...b08f5f38acc045/
  8. .
    Mo-Viola e Lapadula hanno abbandonato il Benevento perché si sentono giocatori di serie A.
    Mi basta e avanza per vederci un tratto comune.
    Due irriconoscenti per il contratto offertogli e la vetrina con cui si sono messi in mostra.
    Non tutte le società possono disporre di valide rose per farli esaltare.
    A volte l'adulazione spinta per i singoli fa ritenere a qualcuno che si scenda in campo con un protagonista e 10 fantasmi di contorno.
    A Benevento nell'era Vigorito non è mai stato così.
  9. .
    Da tifoso avverto l'amarezza di aver subito il pareggio in contropiede, con l'aggravante di essere in vantaggio.
    Ma nel 2° tempo loro si sono impegnati più di noi per raggiungere il risultato.
    Le statistiche lo certificano.
    Il Monza ha pareggiato al 96° e l'anticalcio ci è DUE punti sopra.
    Troppo leziosi e soprattutto egoisti davanti al portiere.
    Calo fisico evidente che avrebbe richiesto un maggiore sfruttamento della panchina.
    È andata e 1 punto non si butta via se arrivato in trasferta.
  10. .
    Avete commentato sul sesso, attraverso la prostituzione.
    Ora un articolo sulle droghe.
    Il prossimo intervento dovrebbe riguardare il Rock n' roll, per ricomporre la trinità pagana.


    ROBERTO SAVIANO SUI TALLIBAN, I PIU’ GRANDI TRAFFICANTI DI DROGHE AL MONDO
    Il Corriere della Sera

    Non ha vinto l’islamismo, in queste ore, dopo oltre vent’anni di guerra. Ha vinto l’eroina. Errore è chiamarli miliziani islamisti: i talebani sono narcotrafficanti.
    Se si leggono i report dell’Unodc, l’ufficio droghe e crimine dell’Onu da almeno vent’anni, troverete sempre lo stesso dato: oltre il 90% dell’eroina mondiale è prodotta in Afghanistan. Questo significa che i talebani, insieme ai narcos sudamericani, sono i narcotrafficanti più potenti del mondo. Negli ultimi dieci anni hanno iniziato ad avere un ruolo importantissimo anche per l’hashish — producono non solo il fumo afgano, ma anche il charas — e la marijuana.
    Per quanto possa sembrarvi pretestuosa questa affermazione, di Afghanistan sentirete sempre parlare eludendo le dinamiche principali del conflitto, ignorando le fonti prime che finanziano la guerra, e spesso quindi vi sarete trovati a farvi un’idea su questa terra lontana sull’eterno conflitto mancando dell’elemento centrale: l’oppio.

    La guerra in Afghanistan è una guerra dell’oppio. Prima delle scuole coraniche, dell’obbligo al burqa, prima delle spose bambine, prima, i talebani sono dei narcotrafficanti che portano un assoluto moralismo nel consumo delle droghe e nella coltivazione, che finsero di proibire nel 2001.
    Qui accade uno dei più gravi errori dell’amministrazione americana: nel 2002 il generale Franks, il primo a coordinare l’invasione in Afghanistan da parte delle truppe di terra americane, dichiarò: «Non siamo una task force antidroga. Questa non è la nostra missione».
    Il messaggio era rivolto ai signori dell’oppio, invitandoli a non stare con i talebani, dicendo che gli Stati Uniti avrebbero loro permesso la coltivazione. Lo stesso James Risen, nel 2009, scrisse sul New York Times un articolo dove segnalava che nella lista nera del Pentagono dei trafficanti di eroina da arrestare non venivano inseriti quelli che si erano schierati a favore delle truppe americane.

    Le cose andranno male comunque, perché con la presenza militare americana gli affari dei contrabbandieri d’oppio che avevano bisogno di movimenti rapidi e veloci si vedono continuamente fermare, ispezionare, devono farsi autorizzare dai militari.
    I talebani invece riescono a ottenere rapidità di approvvigionamento e movimento, e non solo, iniziano a tassare il doppio i produttori che non lavorano per loro e a coltivare direttamente le proprie piantagioni. Non più quindi racket sulla coltivazione, ma diretta gestione del traffico.
    Questo l’avevano già iniziato a fare i mujaheddin, sostenuti dall’Occidente nella guerra contro i sovietici. I contadini non hanno alternativa: il Mullah Akhundzada, appena le truppe dell’Armata Rossa nel 1989 si ritirarono, capì che bisognava smettere di prendere il 10% come pizzo dai trafficanti di eroina, per essere direttamente loro, i guerriglieri di Dio, a gestire il traffico. Impose che tutta la valle di Helmand, a Sud dell’Afghanistan, fosse coltivata a oppio, e chiunque si fosse opposto, continuando a coltivare melograni o frumento prendendo sovvenzioni statali, sarebbe stato evirato.
    Il risultato fu la produzione di 250 tonnellate di eroina. Akhundzada oggi è indicato come il maggiore leader talebano, ed è uno dei trafficanti più importanti al mondo. Scalano le gerarchie interne (anche religiose) sempre di più i dirigenti talebani trafficanti rispetto a quello che accadeva un tempo, ossia dare incarichi e possibilità di comunicare ai dirigenti militarmente più capaci e alle figure religiose.

    L’eroina talebana fornisce camorra, ‘ndrangheta e Cosa Nostra, fornisce i cartelli russi, e rifornisce Cosa Nostra americana e tutte le organizzazioni di distribuzione in Usa a eccezione dei messicani che cercano di rendersi autonomi dall’oppio afgano (a fatica, perché l’eroina di Sinaloa è più costosa di quella afgana).
    Tramite la rotta Afghanistan—Pakistan—Mombasa (Kenya) i talebani riforniscono anche i cartelli di Johannesburg in Sudafrica, altro immenso mercato. Forniscono eroina ad Hamas, altra organizzazione che si finanzia (anche) con hashish ed eroina e che ha infatti comunicato: «Ci congratuliamo con il popolo islamico afghano per la sconfitta dell’occupazione americana su tutto il territorio dell’Afghanistan e con i talebani e la loro brava leadership per la vittoria che giunge al culmine di una lunga battaglia durata 20 anni». Queste sono apparentemente alleanze politico—ideologiche, in realtà patti criminali.
    L’eroina talebana ha creato un asse importantissimo con la mafia di Mumbai, la D Company di Dawood Ibrahim, il sovrano dei narcos indiani protetto da Dubai e dal Pakistan e che è il vero distributore dell’oro afgano. Il mercato cinese ancora non è conquistato ma l’ambizione talebana guarda a Est, a prendersi anche il Giappone (la Yakuza si rifornisce in Laos, Vietnam e Birmania) e soprattutto le Filippine, che hanno un mercato florido e da sempre sono in rotta con l’eroina birmana.
    Quest’ultima come l’eroina cinese è direttamente gestita dai militari e quindi può contare su una produzione veloce ed efficiente che spesso i cartelli costretti alle tangenti e alle mediazioni non riescono ad ottenere.

    Il massimo storico stimato per la produzione di oppio è stato raggiunto nel 2017, con 9.900 tonnellate, per un valore di circa 1,4 miliardi di dollari ma, come riferisce l’Unodc, se si tiene conto del valore di tutte le droghe - hashish, marijuana ed eroina — l’economia illecita complessiva del paese, quell’anno, sale a 6,6 miliardi di dollari. Gretchen Peters, la reporter che ha seguito da vicino il legame tra eroina e talebani, osserva nel suo libro Semi di Terrore: «Il più grande fallimento nella guerra al terrorismo non è che Al—Qaida si stia riorganizzando nelle aree tribali del Pakistan e probabilmente pianificando nuovi attacchi all’Occidente.
    Piuttosto, è la spettacolare incapacità delle forze dell’ordine occidentali di interrompere il flusso di denaro che tiene a galla le loro reti».
    La guerriglia colombiana delle Farc riuscì a tenere testa all’esercito occupando il 26% del territorio, e la propria forza economica si basava sulla cocaina. Benché le due guerriglie e le due vicende non siano comparabili, è fondamentale capire che le narcoguerre non possono vincersi con interventi di occupazione, e nemmeno con la classica guerra alla droga: bruciare piantagioni, punire coltivatori, arrestare trafficanti.

    I talebani hanno cambiato lo scacchiere internazionale. Cosa Nostra e i marsigliesi, dagli anni Sessanta agli anni Duemila, importavano l’eroina dal sud-est asiatico; il monopolio dell’oppio era in Indocina, nel triangolo d’oro Birmania-Laos-Thailandia. Ora i talebani hanno preso il loro posto, lasciando un mercato residuale al sud-est asiatico, una fetta di mercato che va dall’1% al 4%. Gli Stati Uniti, rendendosi conto che i signori dell’oppio li stanno tradendo e che i sovrani del traffico sono diventati i talebani, spenderanno 8 miliardi (fonte: Reuters) per sradicare le piantagioni di papavero: errore fatale, perché i contadini afgani non poterono che schierarsi con gli studenti coranici — è bene ricordare che questo significa talebano.
    È paradossale: gli Stati Uniti combattevano investendo miliardi di dollari contro una guerriglia, che si finanziava vendendo eroina proprio ai suoi cittadini.
    Il primo e il secondo mercato di eroina in Europa sono Regno Unito e Italia. I governi occidentali ignorano il dibattito sulle droghe ormai da tempo immemore.

    La droga non è un semplice vizio o una deriva immorale: la qualità del vivere peggiora, la competizione distrugge la serenità. Sia il privilegiato occidentale che il disperato contadino mediorientale accedono alle droghe: senza di esse, l’insostenibilità della vita li schiaccerebbe.
    Mentre l’anno scorso la pandemia di Covid-19 infuriava, la coltivazione del papavero è aumentata del 37% (fonte: Unodc). Più vivere in questo mondo diventa inumano, più aumenterà la necessità di droga, più i trafficanti ricaveranno profitto.

    Regola su cui non troverete nessun dibattito in queste ore. Ma i talebani non vendono solo ai cartelli: senza oppio non si possono realizzare farmaci analgesici. Senza oppio, niente morfina né fentanil.
    Ora, le case farmaceutiche comprano oppio da produttori autorizzati, ma questi ultimi sempre più spesso comprano da società indiane che si approvvigionano direttamente dall’Afghanistan. I talebani decidono anche delle nostre anestesie e dei nostri psicofarmaci.
    Nel 2005, l’allora presidente Karzai aveva sentenziato: «O l’Afghanistan distrugge l’oppio, o l’oppio distruggerà l’Afghanistan». È andata esattamente come prevedeva la sua seconda ipotesi.
    Ma Karzai stesso era uno dei signori dell’oppio, e gran parte dei proclami erano solo una facciata. L’ex presidente è stato uno dei maggiori proprietari di raffinerie di oppio afgano. In realtà, stava dicendo: «Distruggeremo l’oppio gestito dai talebani e terremo il nostro». Insomma, dal monopolio di questo stupefacente non è possibile prescindere, hanno solo vinto i trafficanti migliori.

    Le nuove generazioni di talebani sono identiche alle vecchie con una sostanziale differenza: i vecchi talebani vedevano i mujaheddin antisovietici come eroi, i nuovi talebani vedono come riferimento i grandi trafficanti, coloro che hanno cambiato le sorti della guerra (e le proprie) con l’oppio.
    I talebani utilizzano la legge islamica per creare un regime autoritario, necessario ai loro traffici; vietano la musica e l’ombretto mentre la droga, fino a vent’anni fa, la vendevano solo fuori dai confini: c’è stato un cambio di rotta. Ora vendono anche internamente.
    La tossicodipendenza in Afghanistan è un’epidemia che nessuno ha preso in considerazione e che cresce di anno in anno, e i talebani ne approfittano: le giovani reclute sono riempite di hashish — e questo è il meno —, ma vengono anche date possibilità di accedere all’eroina: entra nei nostri gruppi e potrai farti, è il non detto (impensabile vent’anni fa) dei caporali talebani. Quando ormai si riducono a larve, li gettano come zombie consumati.

    L’Afghanistan si è trasformato in un narcostato, la cui unica possibilità di fuga è provare a consumare pasta base di eroina e taglio. Eroina da vendere ed eroina da distribuire per annichilire qualsiasi alternativa.
    Guardando l’esercito americano, i suoi blindati e i suoi elicotteri, vi sarà sembrato un’armata ricchissima contro pastori dalle barbe lunghe e dai coltelli arrugginiti.
    Ebbene, gli Stati Uniti hanno speso 80 miliardi in vent’anni di guerra per addestrare un esercito afgano, creare ufficiali, truppe, poliziotti e giudici locali; i talebani, in vent’anni, hanno guadagnato oltre 120 miliardi dall’oppio. Quale era l’esercito più ricco? Con chi conveniva stare? I talebani vincitori non avranno pace. I prossimi nemici saranno gli iraniani.

    L’Iran ha bisogno di eroina esattamente come di benzina, e l’eroina consumata a Teheran viene tutta dall’Afghanistan.
    I trafficanti iraniani vogliono poter controllare l’eroina afgana, poter essere loro e non più i turchi, i libanesi (e i kurdi) a essere i mediatori con l’Europa.
    Vogliono non avere solo Hezbollah come strumento del traffico di hashish ed eroina, vogliono controllare l’oppio afgano e i talebani a breve saranno nemici da sconfiggere per sostituirli con i loro uomini. L’Iran è un paese divorato dall’epidemia d’eroina ma questa è un’altra storia. Rimane tra me e il mio lettore un patto: chiamare i talebani con il loro nome, narcotrafficanti.
  11. .
    La guerra è sempre una sciagura, un grande imbroglio che sacrifica la vita di milioni di innocenti, parte delle popolazioni aggredite, oltre ad impoverire gli abitanti dei paesi aggressori, tramite il trasferimento di investimenti dal benessere pubblico e diffuso alle tasche dei signori che cinicamente si arricchiscono.
    Per primi i produttori di armi.

    https://twitter.com/i/status/1426654846506213387

    Questo video, secondo quanto riferito, proviene dall'interno della casa del generale Dostum, ora catturato dai talebani. Un promemoria che per quanto oppressivi e assassini siano innegabilmente i talebani, anche molti dei signori della guerra repressivi e corrotti con cui ci siamo alleati in Afghanistan in tutti questi anni sono stati piuttosto orribili.

    https://twitter.com/i/status/1426754013064687618
    I talebani si godono un te all'interno del castello del generale Dostum costruito con i dollari delle tasse statunitensi.

    E all'Italia quanti milioni di euro sono costate queste farlocche missioni di pace?
    Il contributo di sangue, in termini di vittime, ha superato le 50 persone.
    Il contingente italiano per stazionare dove gli americani lo avevano posizionato PAGAVANO i Talebani per stare tranquilli, in un accordo para-mafioso.
    Hanno insegnato alla popolazione locale l'utilizzo dei macchinari e attrezzature agricole per la produzione di derrate alimentari.
    Ma queste vivono in una società mafiosa e devono sottomettersi ai boss narcotrafficanti.
    Infatti sono riusciti ad aumentare a dismisura la produzione di papaveri da cui si estraggono vari tipi di oppiacei, che poi tornano sui mercati occidentali attraverso le mafie italiane e balcaniche, facendo sempre scalo in quella vergogna di narco-Stato che è il Kosovo, protettorato della NATO per i più grandi narcotrafficanti mondiali.

    Le missioni di pace le le.

    Comunque:
    I talebani hanno annunciato che la loro agenda politica per l'Afghanistan include alcune cose da noi conosciute:

    - L'aborto è vietato
    - Il matrimonio gay è fuorilegge
    - Rifiuto della scienza
    - Nessun vaccino (contro la loro religione)
    - Nessuna separazione tra chiesa e stato
    - Religione insegnata nelle scuole

    Se si presentassero in Italia sostituendo il Corano con la Bibbia verrebbero eletti.
    Perché hanno lo stesso programma della lega e fratellini di Taglia.
  12. .
    Edward Luttwak è un personaggione, altamente divisivo, ultranazionalista statunitense e favorevole agli interventi ARMATI.
    Ma la sua biografia dice altro.

    Luttwak è nato ad Arad in Romania da una famiglia ebraica che dopo la seconda guerra mondiale si rifugiò in Italia per scappare dai sovietici.
    Durante la sua infanzia Luttwak ha vissuto a Palermo e poi a Milano. Per questo ha mantenuto per l'Italia un interesse e un'attenzione costanti, anche diventando un esperto di geopolitica di fama internazionale.
    E si spiega pure il suo italiano forbito.
    Ha frequentato in seguito il Carmel College nel Regno Unito per un breve periodo. Inoltre ha studiato nella London School of Economics and Political Science e all'Università Johns Hopkins di Baltimora dove ha ricevuto un dottorato in economia.

    Il suo primo incarico è stato quello di professore all'Università di Bath; nel 2004 è diventato un consulente al Centro Internazionale per gli Studi Strategici a Washington.
    Ha ottenuto il ruolo di consulente all'Ufficio del Ministero della difesa, il National Security Council e al Dipartimento di Stato statunitense.
    È membro del National Security Study Group del Dipartimento della Difesa statunitense fa parte dell'Istituto delle Politiche Fiscali e Monetarie che fa capo al Ministero del Tesoro.
    È membro, inoltre, della Fondazione Italia USA, del comitato editoriale del periodico francese Geopolitique, delle riviste inglesi Journal of Strategic Studies e del Washington Quarterly.
    In Italia compare di frequente alla televisione e partecipa a numerosi seminari.
    Insieme a Susanna Creperio Verratti è anche autore di due libri: Che cos'è davvero la democrazia (1996) e Il libro delle libertà (2000).

    È noto per l'atteggiamento duro e provocatorio, ben esemplificato dal saggio Give war a chance, citazione al contrario della canzone di John Lennon, nel quale suggerisce l'inutilità delle missioni di pace e delle attività umanitarie delle Organizzazioni non governative, poiché queste faciliterebbero il riarmo della fazione più debole.
    La sua opera più conosciuta è il libro Strategia del colpo di Stato. Manuale pratico, tradotta in 14 lingue.

    La grande strategia dell'impero romano ha provocato varie discussioni tra gli storici. Luttwak è talvolta visto come un dilettante e non come uno specialista della materia, ma il suo libro ha dato origine a molte domande e creato un'intera corrente d'opinione tra gli studiosi riguardo ai rapporti tra esercito romano e barbari alla frontiera.
    Luttwak si chiede semplicemente: "Come facevano i Romani a proteggere le proprie frontiere?", una domanda che secondo lui ha finito per essere trascurata nella confusione di teorie demografiche, economiche e sociologiche.
    Sebbene la maggior parte degli esperti rifiuti il suo punto di vista sulla "strategia" romana, il suo libro pubblicato nel 1976 si è rivelato utilissimo per alimentare il dibattito.

    LUI È ESATTAMENTE IL CONTRARIO DI QUEL CHE È STATO GINO STRADA.

    Sulla vergognosa fuga degli occidentali, americani in testa, dall'Afghanistan oggi si è espresso così :

    https://twitter.com/ELuttwak/status/1426779165798305793

    Incolpare non Biden, ma i teorici della "controinsurrezione" e i generali esperti di media che hanno accuratamente ignorato le uniche due vittorie sugli insorti in El Salvador e in Perù per raccomandare la loro soluzione da miliardi di dollari per l'Afghanistan, vale a dire uccidere abbastanza guerriglieri per pacificare gli altri.
    L'esercito afghano era esso stesso una frode, a parte i furti dei suoi finanziatori afgani. La frode intrinseca era l'impossibilità di un esercito afghano in assenza di una nazione afghana. Tadjik, Uzbek, Hazara, persino le unità Pathan avrebbero potuto sconfiggere i talebani, ma i generali dell'IC si rifiutarono.

    Su questo punto, dell'inutilita' di un intervento armato che ha generato solo corruzione e spreco di miliardi si è trovato a coincidere con le accuse di Gino Strada, anche se per ragioni opposte.
  13. .
    Ma gli arbitri non è che vogliono restituire quello che ci è stato tolto in A e con la porcata di lotito?

    Edited by TheNickwiz - 14/8/2021, 20:30
  14. .
    A Viola staranno fischiandole orecchie.
    Ed a ragione, vista la differenza d'ingaggio con Calò, che ha una qualità in più:
    La velocità, soprattutto nel giocare il pallone di prima.
  15. .
    Intervento lungo, ma consiglio di leggerlo per lo spessore umano del protagonista.

    Oggi se n'è andato, quasi improvvisamente, perché pur essendo un cardiochirurgo era già stato in passato vittima di infarto, un Grande Essere Umano.
    GINO STRADA

    Quello che si è sempre schierato dalla parte del Bene universale, della vita, senza cadere nella trappola di affibbiare etichette alle vittime di una guerra.
    Sono vittime da curare E BASTA.
    R.I.P. UOMO


    Le cifre dei bilanci di chi cura le vittime della guerra possono sembrare alte ma sono briciole davanti alle enormi cifre che vengono spese per le guerre. In genere i volontari sono tollerati purché non prendano posizione contro le menzogne dei governanti. Questo è l’atto politico che non è assolutamente CONSENTITO.

    La guerra, come il colonialismo o la depredazione, si fondano su una serie di atteggiamenti ipocriti che permettono di compassionare le vittime purché ci si astenga dall’accusare i CARNEFICI.
    Ma assumere un comportamento etico significa necessariamente assumere un atteggiamento politico, perché non si può curare il male senza accusarne la fonte.
    Per questo Strada sarà sempre messo in stato di accusa da chi trova comodo difendere la guerra.

    Teniamo presente che dietro ogni guerra ci sono capitali gestiti da banche.
    Le banche armate sono quelle che, Se gli uomini tenessero i loro occhi più aperti, meno uomini di questo mondo dovrebbero chiuderli.

    Gino Strada, fondatore di Emergency, era un chirurgo di guerra, specializzato in chirurgia d’urgenza.
    Con i libri “Pappagalli verdi” e “Buskashì” ha vinto due premi.
    Emergency nasce nel 1994 da una piccola organizzazione, per aiutare le vittime della guerra e delle mine antiuomo. Obiettivi: curare gratuitamente le vittime e attuare i diritti umani, promuovendo una cultura di pace e solidarieta’.
    Emergency e’ sempre assolutamente neutrale in qualsiasi conflitto, non si chiede se ci siano buoni o cattivi, ma vede solo persone la cui dignita’ e’ da rispettare e che hanno diritto ad essere curate.
    Emergency è presente in Cambogia, Afganistan, Iraq e Sierra Leone, dove ha fatto ospedali per i feriti di guerra e per emergenze chirurgiche, centri per la riabilitazione fisica e sociale delle vittime di mine antiuomo e di altri traumi, posti per il trattamento immediato dei feriti, centri sanitari per l’assistenza medica di base. Dal 2002 interviene anche in Palestina, Sudan, Nicaragua e Kosovo.
    Decide i propri interventi su due criteri fondamentali: l’effettivo bisogno della popolazione di assistenza medico-chirurgica specializzata, e la scarsita’ o mancanza di altri interventi umanitari analoghi nel Paese.
    Forma personale locale secondo criteri e standard di alto livello professionale, assiste i prigionieri in situazioni di conflitto, realizza progetti di sviluppo e cooperazione. Cura anche malattie invalidanti come la polio o endemiche come la malaria. Prevede interventi oltre che in guerra anche in situazioni di poverta’ e di abbandono.

    In Italia i gruppi di Emergency sono più di 200 e diffondono una cultura di pace.
    (Da wikipedia)

    Ammiro e stimo i volontari di Emergenzy come i senza frontiere, i Comboniani delle bidonvilles, quelli di Manitese, del Microcredito o di Un ponte per… come ammiro tutti coloro che danno la loro energia per aiutare chi ha meno o può meno in qualunque luogo o modo con o senza organizzazioni, perché se si vuol fare, si fa.
    Mi gira la testa pensando a quanti milioni di persone si prodigano, un minuto o una vita, nel segreto delle loro case o in luoghi lontani e in condizioni disagevoli per aiutare, curare, sistemare, accomodare, assistere, amare… milioni di mani operose, di cuori gentili, di energie spese bene, di vite degne di essere vissute, persone di religioni diverse, colori diversi, laici o credenti, milioni di creature incredibili che i nostri media ignorano, di cui non ci raccontano le storie, mentre le tv devastano le nostre menti con personaggi francamente inutili, vacui e disdicevoli, il peggio del peggio.

    Strada attivò un n° di cellulare con cui si poteva versare un euro con un sms per la costruzione del famoso ospedale di Khartoum, l’unico ospedale cardiochirurgico in una zona dell’Africa grande come 3 Europe dove vivono 300 milioni di persone senza alcuna assistenza.
    Strada disse: “Negli USA ci sono 55 milioni di persone, 15-20% della popolazione, che non hanno diritto all’assistenza sanitaria, perché PRIVATIZZATA, il mio ospedale è aperto anche a loro”.

    Il mondo si divide tra chi è neutro e vive solo in sé e per sé, chi distrugge il mondo indifferente al dolore che porta come se non avesse anima, e chi tenta faticosamente di ricostruire e risanare ciò che è stato DISTRUTTO.
    La Bibbia dice che Dio getta lontano da sé le pietre tiepide e che nessun distruttore avrà la sua PIETÀ.
    L’Apocalisse predice che si salveranno solo 144.000 giusti.
    Forse noi siamo ancora solo pietre tiepide e il cammino è tanto, ma non possiamo diventare elogiatori della distruzione o trovarle degli alibi.
    Per nessun MOTIVO.
    La guerra è il retaggio di un mondo barbarico e crudele che deve essere superato. Dobbiamo arrivare a un Parlamento Mondiale e mettere al bando la guerra, come abbiamo messo al bando la schiavitù, il cannibalismo, i sacrifici umani… come dovremmo mettere al bando la pena di morte e la tortura.
    Ma chi applica ancora la schiavitù, la guerra, la pena di morte e la tortura non ha nessuna credenziale per presentarsi come sceriffo del mondo.
    Il mondo è diviso tra coloro che sentono orrore per la guerra e quelli che appartengono a un’era di dinosauri.
    Con tutto quello che sappiamo ormai sulle menzogne della guerra, con tutto quello che sappiamo ormai della crudeltà, dell’orrore, dell’inutilità della guerra.. come è possibile che vi sia ancora qualcuno che difende la guerra?
    Solo lo stolto continua a pretendere che la via delle armi sia chiamata la via della Pace.
    La via della Pace è quella di Gandhi e Strada, una via difficile e complessa.
    Andare con le armi in pugno ad esportare la democrazia non può essere la strada giusta, ma la cosa che spaventa di più è con quanta noncuranza venga presa questa decisione.
    Non si pensa al dolore che si può generare da una guerra, non sarebbe prima il caso di cercare una strada NON VIOLENTA?

    Se la guerra costa 10 volte di più della pace, non mi è possibile, nemmeno con la più buona volontà, credere nella guerra umanitaria (ossimoro insopportabile).
    Se poi penso che quel decimo è servito per ricostruire qualcosa che prima c’era e che noi abbiamo distrutto, il debole pretesto diventa ancora più vergognoso.
    L’acqua c’era e l’abbiamo inquinata.
    L’agricoltra c’era e l’abbiamo schiavizzata agli OGM americani.
    La terra c’era e l’abbiamo contaminata.
    Il petrolio c’era e lo abbiamo rubato.
    Le case, le scuole, gli ospedali c’erano e li abbiamo rasi al suolo.
    Le vite c’erano, le famiglie, gli uomini, le donne, i bambini.. e li abbiamo uccisi.
    Nessuno, nessuno, ci dice quanti sono gli iracheni morti.
    Non si fa nemmeno un pallido tentativo di dire quante sono le vittime
    Bush e Blair facevano rientrare le bare dei loro stessi soldati in incognito come fossero una vergogna da nascondere.
    Le leggi c’erano e le abbiamo devastate.
    Le opere d’arte c’erano e le abbiamo bombardato.
    La religione c’era e l’abbiamo dissacrata.
    Le leggi internazionali c’erano, c’erano le leggi sulle guerra, sui prigionieri, sulle vittime civili, e ci abbiamo sputato sopra.
    In questa guerra non si salva nulla. Nulla.

    Siamo primi nel mondo (Noi Italia) nella produzione di mine antiuomo, 10 milioni di mine seminate ogni anno che continueranno per decine e decine di anni a esplodere tranciando gambe e corpi di bambini, di innocenti.
    Hanno la forma di gai giocattoli colorati per colpire l’attenzione dei bambini ed essere raccolte e cosi’ far esplodere i bambini.

    G. Strada operava questi disgraziati, le vittime della nostra follia, operava e curava corpicini devastati, rosi dal fuoco, dagli arti lacerati, opera e cura e metteva arti artificiali perché chi non cammina non vive.
    Abbiamo riempito il mondo di morti e di orrori.

    La differenza tra Gino Strada e personaggi governativi è che Strada non riconosceva alcuna patente di guerra umanitaria o di esportazione di democrazia, rifiutava ogni retorica militarista o patriottarda, era contro la guerra in modo secco e dunque è anche contro i governi che la guerra la fanno sia che il presid. che la racconta si chiami D’Alema o Berlusconi

    Diceva:
    “L’orrore della guerra in Iraq e Afghanistan non viene mai mostrato: viene mostrata una caricatura, una parodia della guerra.
    Si vuole trasferire un’immagine della guerra come fosse un’operazione anticrimine, di una guerra che addirittura produce democrazia, partecipazione, benessere. Basterebbe essere là per vedere che in realtà la guerra è la grande vergogna della razza umana, il grande mostro da eliminare: il vero nemico è quello.
    È ciò che fa decidere a un gruppo di potere di andare ad ammazzare qualcuno.
    Cosa significa processo democratico? Che democrazia sarebbe se nel nostro Paese vi fossero circa 150.000 militari stranieri che possono scorrazzare, ammazzare, torturare, prelevare chiunque vogliono? Credo che, se la democrazia si riduce al voto, avremo solo un grande trucco che consente alle classi dominanti di continuare a dominare la maggior parte dei cittadini del mondo.
    Se si tratta di curare i bambini non servono carabinieri ma servono pediatri.
    Se si tratta di costruire case, pozzi, scuole, ospedali servono ingegneri e non serve il battaglione Tuscania.
    Non capisco perché per attività civili siano necessari i militari.
    Se si vuole camuffare un’aggressione militare, cui noi partecipiamo ovviamente come servi dei potenti, con un’operazione umanitaria, questo non sta in piedi”.

    G. Strada è stato proposto al Nobel per la pace da persone come Rita Levi Montalcini, Renato Dulbecco, Dario Fo, Michail Gorbaciov e Rigoberta Menchu
78 replies since 5/12/2019
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